venerdì 8 gennaio 2021

Ritorno nel Piccolo Baluardo

Da alcuni giorni mi gira in testa l'idea di riprendere l'abitudine di scrivere il mio pensierino su questa pagina di blog, uno strumento credo ormai desueto, rispetto ai social più "aggressivi", competitivi, arrembanti, accattivanti verso le giovani generazioni. Torno nel piccolo baluardo adesso, quando il Virus continua a mordere e non capiamo perché e pare che l'unica soluzione sia chiudersi in casa e inventarsi qualcosa da fare per impegnare la mente. Torno nel piccolo baluardo dopo sette lunghi anni e lo ritrovo preciso a quello che era anni fa. Un deposito di pensierini colorati, di esercizi di leggerezza (nel senso più calviniano di tutti), di osservazioni personali sul nostro strano e triste tempo. Pronti per questo nuovo soggiorno nel piccolo baluardo?

giovedì 13 febbraio 2014

Cristicchi a Este! Altro sold out!

Mercoledì di grande teatro a Este, negli ultimi gironi di gennaio. È arrivato Simone Cristicchi con il suo "Magazzino 18", spettacolo dedicato all'esodo dei Giuliano dalmati dalla Jugoslavia all'Italia alla fine degli anni '40. Una pagina triste e dimenticata della nostra storia, lontana e triste (basta guardare i volti degli anziani profughi con decorazioni e alamari in bella mostra). Cristicchi offre un taglio molto personale dell'intera vicenda, nei panni di un archivista inviato a Trieste per catalogare le masserizie abbandonate dai profughi in un magazzino, appunto, il magazzino 18. A differenza degli allestimenti nelle altre città, magari piùù grosse, da noi il coro di bimbi che accompagna il cantante (si vede su youtube)è sostituito da immagini di repertorio molto dure. Dobbiamo sempre domandarci le ragioni di certi silenzi che da tanto tempo accompagnano la storia del nostro Paese. Forse un errore fu fatto anche da chi, a sinistra, accettò il silenzio sul fascismo, magari coprendolo con una nuova retorica civile, in cambio del silenzio su altre cose, tra cui questa. Cristicchi vola alto sopra queste polemiche, invita tutti ad una riflessione, più che ad una pacificazione (tra l'altro moltissimi testimoni di quella pagina di storia ormai non ci sono più): tutti hanno avuto colpe in questa vicenda, fascisti, comunisti, italiani, slavi. A pagare per tutti però fu una comunità sola, a prescindere dal credo politico. Piccola nota a margine: in occasione della giornata del ricordo, la Rai ha mandato in onda questo spettacolo per commemorare l'accaduto. Peccato che anziché proporlo in prima serata (è andata in onda una fiction di Pupi Avati), Magazzino 18 sia andato in onda alle 23,40. Un orario comodo per chi volesse ancora ricordare. Che vergogna: per un momento ho pensato al senso dell'aver pagato il canone Rai. Quando mai - ho pensato - avremo una tv di Stato in grado di scelte serie, non dico coraggiose?

mercoledì 29 gennaio 2014

Signore e signori, sold out a Este!

Tutto esaurito al Farinelli di Este per lo spettacolo di Balasso. In effetti un ritratto del Veneto degli anni Sessanta in un piccolo teatro di una cittadina di provincia come la nostra non poteva che avere un successo clamoroso. Il testo è particolarmente pedissequo rispetto al film, fino alla colonna sonora (anche se le canzoni cantate da Balasso sono tutte posteriori al film). Lo spettacolo fila liscio per due ore e un quarto. Alla fine tutti contenti, con Balasso a salutare gli studenti che, grazie alla lungimirante politica culturale del Comune di Este, hanno potuto assistere allo spettacolo pagando solo sei euro.

domenica 28 luglio 2013

Pagine Bianche, sempre più sottili

Non so se ci abbiate fatto caso, ma negli ultimi anni le Pagine bianche hanno subito diversi cambiamenti: intanto il nome (Pagine bianche in luogo del tradizionale Elenco telefonico, in analogia con le più note Pagine gialle), poi il colore (la copertina bianca ha sostituito da anni un colore più serio e quasi tetro). La cosa che da alcuni anni però mi pare di poter notare è il fatto che il volume si è andato via via assottigliando: per l'edizione della mia provincia siamo passati dalle quasi ottocento pagine dello scorso anno alle quasi settecento di quest'anno. Che cosa significa questo cambiamento? Forse che il cellulare ha sostituito il numero fisso e quindi non si può più catalogare l'elenco dei numeri (ognuno può avere più numeri di cellulare, può cancellarlo, cambiarlo, donarlo). Ma forse il cambiamento che rappresenta è più profondo: l'elenco del telefono fisso è uno strumento un po' obsoleto, dal momento che il celulare ha sostituito il numero fisso (un tempo un numero indicava una località, poi la singola abitazione, ora l'individuo). Aggiungo poi che una persona è raggiungibile anche in altri modi prima che attraverso un numero fisso: pensiamo alle pagine facebook o a tutti i social network che raccontano molte più cose di un semplice indirizzo e numero di telefono. Da una parte quindi la liquidità dell'informazione, dall'altra la sua articolazione.

domenica 14 aprile 2013

Primavera e John Grant

Finalmente è arrivato qualcosa che assomiglia alla primavera: luce, sole, caldino, niente pioggia (almeno). Devo dire che questi ultimi giorni di maltempo mi hanno veramente indisposto: è stato un inverno non particolarmente freddo, ma terribilmente lungo. E insopportabile. Perciò benvenuta primavera! Per l'occasione ho visto (sabato 13 aprile) un bel concerto all'Antoniano di Bologna. No, non si è trattato dello Zecchino d'oro: John Grant, cantautore americano che avevo già visto a Ferrara in compagnia delle Cocorosie. Per capire com'è andata, tocca vedere i video qui. Anche se a detta degli esperti presenti in sala il concerto non è stato granché, specie nelle canzoni dell'ultimo album, devo dire che nel complesso mi è sembrato molto bravo e anche meglio del concerto ferrarese, dove mi è sembrato soffrire un po' il confronto con le scatenate sorelline. In ogni caso mi è sembrato un bel modo, molto dolce (anche se i testi delle sue canzoni non sempre lo sono), per accogliere l'arrivo della primavera. Benvenuta, primavera! Spero che tu possa rimanere con noi ancora qualche settimana!

martedì 19 marzo 2013

20-21 Marzo di poesia a Este!!

E tocca nuovamente alla poesia! Dopo il successo della scorsa estate, noi di Ennesima proponiamo due cose semplici semplici intorno alla poesia a Este. Un po' perché Este è città ricca di poesia, un po' perché molti dei nostri amici amano la poesia. Este è città di poeti non solo nella storia (i provenzali, Byron e Shelley..), ma anche e soprattutto negli scorci, negli angoli, nelle immagini. Così, insieme ad altre tre associazioni (Medusa, Bilancia, Mentalmente instabili), abbiamo pensato a tre eventi leggeri nell'arco di due giorni per fare un po' di festa nel nome della poesia. Mercoledì sera "microfoni" aperti in Medusa (presso il Vescovile): Letture tra amici, nel senso che tutti coloro che si ritengono amici della poesia e che vogliono leggere o ascoltare un po' di poesia possono ritrovarsi in compagnia per un'oretta di letture poetiche. Giovedì due momenti: alle 19,00 l'aperitivo poetico al Callegari (con i poeti del gruppo Mentalmente instabile); alle 21,00 lo scontro tra poeti vedrà "battagliare" a colpi di versi lettori diversi, con un pregevole intervento di un giovane poeta estense. Insomma, tocca nuovamente alla poesia! E ci sarà buona compagnia e buona letteratura, quindi buona vita!

sabato 25 agosto 2012

Una strada romantica (SS 16)

Una domenica di qualche mese fa, ultima in casa di campionato. Scendo a Ferrara con la Mini (Emilia) per vedere la partita. Risultato scontato, cielo assente. Passeggio per la città dopo la vittoria, ma è una vittoria che vale quel che vale, a questo punto. Ci giocheremo la permanenza in Prima Divisione ai play out. Ad ogni modo amo quella città bellissima, amo Ferrara. Un po' perché ci sono nato, un po' perché la mia dimensione interiore qui trova molto di sè. In più, da alcuni anni, trovo particolarmente romantica la strada statale che porta da Este a Ferrara. Per me è una vera strada romantica. Attraversa il Polesine, lo taglia proprio di netto, lo penetra, ci sguazza quasi. Ed è un nastro d'asfalto che richiede una velocità misurata (anche perché lungo tutto il tratto è costellato di segnali che ricordano che la velocità è controllata praticamente ovunque). Attraversa paesi, lambisce una città (Rovigo), supera fiumi, canali, scoli, costeggia campi e campi e argini e alberi. Una campagna bella e disordinata, nella quale i tentativi di superare la dimensione agricola per accedere ad una dimensione più commerciale o addirittura industriale sono evidenti e spesso malriusciti. A volte penso che per capire un territorio sia sufficiente percorrere le strade statali per vedere un'altra Italia. Un po' lo stesso ragionamento che si può fare quando si viaggia in treno: scegliere i treni regionali in luogo delle cosiddette "frecce" forse mette in contatto in maniera differente con la realtà che ci circonda. E forse è per questa distanza di tempo e di luogo che amo questo tratto di strada che mi riporta all'infanzia dorata che ho vissuto quando vivevo nel ferrarese.