sabato 30 luglio 2011

Vacanza Lusitana!

Sono a Lisbona! Ospite di Ivan e Clara, persone gentilissime e dolcissime. Una città bella e calda, ricca di cose che ricordano l'Italia, rumori, colori, sapori. Il reportage arriva a rate, perché qui ci sono talmente tante cose che il tempo va speso per vivere e non per raccontare.. Tra poco partiamo per visitare Sintra, sulle tracce di de Queiroz.

mercoledì 13 luglio 2011

Togliamo il disturbo!


Finisco questo pomeriggio il secondo libro dell'estate (il primo, l'ultimo romanzo di Walter Siti, è troppo duro da commentare..). Un saggio di Paola Mastrocola relativo alla scuola:"saggio sulla libertà di non studiare". La recensione video, fatta da Fazio la trovate toccando il titolo. Confesso di essermi sentito un po' in colpa: a volte mi rendo conto che indulgo sui miei allievi, a volte ascolto i loro pensieri, i loro problemi (anche quelli davvero seri); cerco di essere rigoroso, nei limiti di un programma troppo vasto per le ore che sono rimaste, propongo attività, iniziative, letture. Come la Mastrocola, ho tre, quattro allievi che condividono con convinzione la mia linea didattica, gli altri arrancano, pochi rifiutano. Molto spesso faccio riflettere i ragazzi su ciò che stanno facendo. Molte volte riconoscono l'inganno, ma non fanno nulla per svelarlo. Attraversano l'inutile con l'indolenza di chi non ha speranza di un gran futuro.
Tutto torna, cara Mastrocola: l'analisi è quasi sempre corretta. La proposta contenuta nella parte finale del libro è velatamente quella di un ritorno al passato: le elementari (e non le primarie) si chiamavano così perché insegnavano un sapere elementare, esercitavano la memoria e trasferivano nozioni che dovevano rimanere per tutta la vita ed essere non un pilastro culturale, ma un elemento cardine della formazione di ognuno: ricordo i nomi di tutte le città di Italia dalla terza elementare, per esempio; i nomi dei re di Roma, dgli eroi principali. Perché è stato smantellato tutto? Non era più democratico proprio perché più semplice? Le tre scuole superiori più o meno richiamano la struttura tradizionale della nostra scuola attuale, liceo, tecnico, professionale. Ma il punto è proprio quello delle elementari. E' inutile: è lì che si è perduto il passo.
Ricordo che a me (e ai miei compagni) la maestra faceva imparare a memoria chilometri e chilometri di poesie con la rima, Pascoli, Carducci, i minori dell'Ottocento (patriottici, così tempravano lo spirito nazionale..); a mio nipote facevano imparare i pensieri di Rilke o di Leopardi. Persa la rima, la memoria non si ancorava più al suono, ma al nulla. E infatti i ragazzi nulla ricordano.

martedì 12 luglio 2011

Ancora una volta.. Amor Fou!

Come l'anno scorso, ancora Botanique, ancora Amor fou. Non presentano l'album nuovo, ma solo alcune canzoni. Pubblico di affezionati, cornice quasi "familiare" quella del Botanique, dove i "nostri" si sentono a casa. Ci arrivo con la Mini, insieme a Paolo, sua morosa, e Andrea. Due miei carissimi allievi, ora due amici (che però mi chiamano ancora prof. e mi danno del "lei" - Paolo non sempre, ormai..). Sul luogo trovo Matteo, Ale e altri amici bolognesi.
L'emozione è sempre nuova ma sempre tenera e appunto familiare. Gli Amor fou, forme raffinate ed eleganti, non sono però sul pianeta Venere, ma qui, con noi. La loro musica è strana, suadente, piena e le parole cadono sempre metricamente in maniera perfetta. Eppure toccano dentro, nella profondità di ciò che ciascuno di noi prova e che spesso nasconde.
La canzone che trovate nel link è secondo me una delle prove più intense. Come viene ad un autore di scrivere un verso così:

Ma una scia di pura gioventù, che non ho meritato, dove va, dove cade?

una scia, come il vapore bianco che si vede nel cielo dietro gli aeroplanini, di pura gioventù (perché pura? non contaminata? non toccata?) cosa sarà mai? e perché non lo hai meritato?
e le domande una ovvia (dove va?) una un po' meno (dove cade? ma perché dovrebbe cadere.. nulla è eterno?).

e dopo le domande, non c'è una risposta. Forse le domande non la vogliono. Invece c'è un'affermazione:

io vorrei continuare// a pretendere il meglio di questo tuo giovane cuore//
ma non so imparare ad evitare// il segnale di questo mio folle dolore..

io vorrei.. ma non so.. cifre del nostro tempo. Grazie Amor Fou!

lunedì 4 luglio 2011

Angela Baraldi, una bella donna con una bella voce!


Il Botanique (se vuoi vedere il programma clicca qui)è un luogo magico: il cortile di una facolta universitaria che nelle sere d'estate diventa uno spazio di vita sociale: chioschetti molto semplici, un palco, un gruppo live ogni sera. Organizza Estragon, che vuol dire attenzione alla buona musica e a proposte assolutamente innovative per la scena italiana.
Sabato sera, con alcuni amici, sono andato sentire Angela Baraldi insieme a Massimo Zamboni, colonna storica di CCCP e di CSI, riproporre pezzi storici sia dell'una che dell'altra formazione. Così sul viale dei ricordi sono passate le "erezioni tristi", la tabula rasa elettrificata, il "m'importa'na sega", il tormentone "non studio, non lavoro, non guardo la tv, non vado al cinema, non faccio sport" che mi sembra una cosa di pura avanguardia (negli anni Settanta si profetizzava il giovane d'oggi).. Il tutto è stato suonato in un ordine assolutamente non cronologico: così anche nella memoria lo spaesamento è stato notevole, privo di un ordine, ricordi casuali, il liceo, le albe al passo delle Fiorine con gli amici del Veliero di Bresseo, i pogo nelle feste di piazza, insomma ascoltando quest'ora e mezza di musica ti può passare davanti tutta una vita.
Una sola nota negativa: possibile che nella civilissima città di Bologna ci sia un sindaco che blocca la musica all'aperto in estate alle ore 23,00? dov'è la civiltà? mi sembra una gara al ribasso, a chi è più illiberale (e sostanzialmente più mona). un concerto in un quartiere formato di edifici universitari a chi dà fastidio? mah.. vabbè..

venerdì 1 luglio 2011

Il gatto da guardia..


Ieri, mentre passavo tra il municipio e la strada che porta ai Carabinieri, ho attraversato una delle zone stranamente suggestive della nostra città: il passaggio che conduce al vicolo della Mezzaluna. Un tempo la città di Este aveva qui collocato i bagni pubblici, in pieno centro, vicino alle piazze dove un tempo si faceva un mercato forse più grande anche di quello odierno. Oggi lo stabile è occupato dai servizi sociali, ma l'opera di restauro dello stabile ha consentito la riapertura dei vespasiani (con la scritta originale "orinatoi"). Davanti alla porta ho trovato questo gatto, parcheggiato, placido, tranquillo. Sembrava quasi di guardia. Un gatto da guardia! Incredibile.. Succede solo a Este..