giovedì 23 dicembre 2010

L'acqua, un bene prezioso (soprattutto se calda!!!)

Mercoledì 15 dicembre sono rientrato dalla gita e con mia sorpresa non avevo più l'acqua calda: il gelo aveva compromesso il boiler esterno. Sabato un ultimo botto mi ha lasciato definitivamente senza acqua calda (una timida ripresa c'era stata giovedì). Così, da quasi una settimana, rifletto sull'importanza dell'acqua calda, probabilmente perché per lavarmi sono costretto a compiere l'azione antica di scaldare l'acqua nella pentola, proprio come faceva mia nonna, miscelarla con acqua fredda (che per fortuna non manca) e lavarmi prestando attenzione a non sprecare.
L'acqua calda corrente, un simbolo - spesso ignorato, come tanti altri - della modernità.

Divine comedy al Lokomotive

alcuni giorni fa ho assistito al più bel concerto della mia vita. Se non il più bello, sicuramente uno dei più belli: Divine Comedy a Bologna. Per chi non lo conoscesse, trova il sito ufficiale qui. Neil Hannon è arrivato con un discreto ritardo, vestito da perfetto clergyman inglese, con borsa di pelle e bombetta, e ha però compensato l'attesa con un concerto di rara bellezza, da solo, al piano e a volte alla chitarra. Ha cantato trasmettendo il divertimento del suo gesto (si divertiva un sacco, era pure un po' bevuto e continuava a versarsi una birra italica, che secondo me non deve aver proprio apprezzato) e divertendo chi era lì (non il pubblico delle grandi occasioni) per lui. A seguire un divertente dj set a base Smiths. Bologna, sempre Bologna!

martedì 30 novembre 2010

Addio, vecchio segnale!


Allora è proprio vero! Stamattina, mentre preparavo la colazione, ho acceso la tele e.. bzzzzzzz.. il segnale è scomparso. Ho fatto zapping, sperando che il segnale avesse dimenticato qualcosa di sé nell'etere, una rete fantasma, una rete pirata. Magari di quelle private, di quelle che molti anni fa vedevamo per pochi mesi e poi sparivano.. Invece nulla. Siamo passati nell'era del digitale terrestre. E' la terza rivoluzione televisiva che attraverso in quarant'anni di vita: in principio era il bianco e nero; poi il colore (la tv a colori arrivò a casa mia il giorno delle nozze del principe Carlo con lady Diana); nel frattempo le tv private, viste soprattutto di notte; adesso il buio. Adesso resto al buio per qualche tempo e poi mi deciderò a prendere questo famoso "digitale terrestre" (anche se effettivamente non ho capito la necessità di cambiare). Eppure mi mancherà la vecchia televisione analogica, il vecchio tubo catodico.. Addio vecchio segnale!

lunedì 29 novembre 2010

un meccanismo un po' strano

la questione è pesantissima. riguarda la libertà di disporre di sé. in questo nostro mondo funziona un po' così: si fa un gran parlare della libertà, e poi si scopre che la libertà di chi parla di difendere la libertà consiste in realtà nell'impedire agli altri di essere liberi. faccio alcuni esempi.
chi è contrario all'eutanasia ha validissime ragioni per difendere la propria posizione, di natura non solo religiosa; chi è a favore ha sicuramente ragioni altrettanto valide. la questione è estremamente delicata, personale, individuale. anche se oggi c'è in vigore una legge che, se non erro, delega a un mucchio di persone estranee, dottori, giudici, sindaci, la decisione finale. a tutti, tranne alla persona effettivamente coinvolta (o a chi gli è più vicino).
però chi è a favore lascia libera la scelta, chi è contrario no. chi è a favore vuole riconosciuta una possibilità, non vuole una legge che obblighi tutti ad avvalersi di questa pratica. chi è contrario vuole impedire l'esercizio di una libertà individuale. un po' come gli etero che non vogliono le unioni civili per i gay. e a questo punto non capisco più il perché: se uno è etero non dovrebbe essere toccato da una questione che riguarda persone che hanno semplicemente altri gusti sessuali. è come se il fatto di avere gusti sessuali diversi individui fatalmente l'esercizio di diritti diversi. e allora perché negare una libertà? cosa c'è dietro? quale paura?

Dove eravamo rimasti?


Ho lasciato questa paginetta a fine agosto, un po' perché il caos dell'avvio dell'anno scolastico mi aveva allontanato, un po' per lo studio, un po' per la fine dell'estate ancora caldina.. e nel frattempo?
Nel frattempo avrei voluto scrivere qualcosa chessò, sul concerto degli Amor fou, visto a Bologna un mesetto fa, o sull'assurdità di come viene applicata la legge sulla tessera del tifoso. Magari avrei scritto di una bella discussione avuta in una delle mie classi sul tema "diversità e pregiudizio", o della sensazione di vuoto provata quando ho visto le pianure intorno a Este trasformate in acquitrini senza vita.
Adesso, finito quasi il corso di perfezionamento, ritorno al piccolo baluardo, sperando di riuscire a rimanere arroccato ancora per un pezzetto!

martedì 24 agosto 2010

Precari e sciopero della fame

Sui giornali e in televisione ha uno spazio molto molto relativo la protesta di alcuni precari della scuola che sono in sciopero della fame. In realtà la protesta dilaga un po' dappertutto perché effettivamente i tagli nel mondo della scuola sono molto pesanti e molta gente che finora si è procurato di che vivere grazie alla scuola finirà in mezzo a una strada, con buona pace dei nostri ministri (nella fattispecie, Gelmini, Tremonti, Brunetta e Sacconi). Che dire?
Certo, la scuola è stata trattata per molti anni come un vero e proprio ammortizzatore sociale, ma il taglio fatto in questo modo produce l'effetto contrario a quello desiderato: chi è entrato molti anni fa, e si può permettere di lavorare meno di quanto dovrebbe, non viene minimamente toccato da questa riforma, e chi ci rimette è la forza fresca che dovrebbe sostenere lo sforzo di ammodernamento della nostra scuola. In ogni scuola c'è chi lavora di più e chi lavora di meno, come in ogni azienda, come in ogni ambiente umano (pensiamo ai partiti politici). Non sarà certo un taglio di questo tipo e di questa entità a sistemare le cose.

La cosa che però mi stupisce di più è il silenzio che circonda chi digiuna.

Tacciono tutte quelle forze che potrebbero mobilitarsi e mobilitare solidarietà: non basta dire che la Riforma è sbagliata (e lo è nel profondo: sarebbe bastato semplicemente riordinare gli indirizzi di studio - a livello ministeriale - e - a cura degli uffici scolastici regionali - la distribuzione geografica degli istituti, senza voler per forza tagliare posti di lavoro), occorre fare qualcosa. Cosa dicono il PD, l'IdV, le altre forze di opposizione? Cosa dicono i sindacati?

Tace chi è di ruolo, relativamente tranquillo ma anche no. Da dentro la scuola le voci di dissenso non riescono a farsi sentire. La maggioranza degli insegnanti sta assistendo al compiersi degli eventi in silenzio. Rassegnazione, frustrazione, depressione..

Chi protesta viene ignorato, così come si ignora il questuante che ti chiede una moneta davanti al supermercato perché ha fame. Tu esci con il carrello della spesa colmo, e senza alcun imbarazzo, muso duro e bareta fracà, tiri dritto verso la macchina.
Oppure chi protesta viene trattato in maniera quasi "folkloristica", la protesta diventa una "moda", in modo da svilire le vere ragioni che stanno dietro al digiuno.

Le previsioni dicono che la macchina si è appena messa in moto e che per la scuola il peggio arriverà il prossimo anno. Auguri a tutti!

Due parole su Bongo bongo

Nelle mie infinite peregrinazioni in rete, spesso mi imbatto in quell'autentica miniera che è youtube. e qui cerco e trovo cose di minima importanza che però rivelano mondi interi. è il caso di questa canzone di Nilla Pizzi, Bongo bongo.
Il tema è assolutamente attuale (e naturalmente spinoso): l'esploratore che cerca di convincere una tribù dell'Africa ad assaporare i pregi della civiltà occidentale viene respinto solo da un anziano resistente "con la sveglia al collo". Ma con quanta levità Nilla Pizzi e Luciano Benevene trattano l'argomento.. ascolto questa canzone, con l'ampio commento della big band, e rifletto sulla società che ascoltava questa canzone, sul fatto che dire "negro" non aveva la connotazione odierna, sulla superficialità delle cose offerte dal grande esploratore (spiega i quadri futuristi, lo swing, la moda) sulla dignità del vecchio negro che prende la parola per rispondere un netto rifiuto. Sarà che vivo in un mondo completamente rovesciato intorno a questa questione, con il razzismo, l'intolleranza, il rifiuto praticamente accettati come comportamenti normali da parte della maggioranza delle persone, ma ascoltare questa canzoncina mi fa sorridere e pensare che in fondo un tempo non eravamo la società cattiva che siamo oggi.

lunedì 2 agosto 2010

Piccola digressione bolognese

Da giovedì a domenica sono rimasto a Bologna, ospite di un amico. Venerdì ho visto Dino Fumaretto, un autore piuttosto insolito (so che è riduttivo definirlo così, ma al momento non ho altro aggettivo), in un posto sperduto sulla collina intorno a Bologna ma vicinissimo al centro. Sabato sera invece al Botanique ho ascoltato il mio primo concerto di Amor fou, un gruppo davvero notevole (ho perfino acquistato due cd).

E' bello vedere che musica nuova si agita sotto il cielo di queste terre. Dà il senso di una terra ancora gravida, fertile, ricca, malgrado tutto ciò che sta facendo terra bruciata intorno a qualsiasi contenuto culturale che non sia il posticcio, la baruffa, la velona.. Questi artisti dimostrano che c'è un'Italia che va ben oltre il giocagioué..

Ovviamente in quattro giorni ho fatto e visto anche altre cose: incontrato un amico di vecchia data, un amico nuovissimo, conosciuto addirittura persone nuove e divertenti, visitato l'Archiginnasio, le mie amatissime librerie bolognesi, recuperato qualche sana bottiglia di Orval, la birra trappista così rara da queste parti; in più ho trascorso un sabato mattina alla montagnola (al mercato).

Bologna, una città che amo. Emilia, la mia regione, terra che amo.

lunedì 19 luglio 2010

Marco Paolini "BISOGNA (la pellagra via sms)" a Este

"La cultura [...] in Veneto è come la campagna, qualcosa di cui ogni tanto ci si sgionfa di ciacole e poi ci si dimentica per fare finanza con i terreni. A curare l'orto, il proprio orto, son bravi tutti, certo, bisogna! Ma non basta mica.
Voglio parlare di futuro, di paesaggio e di servitù di passaggio."

Spettacolo molto intenso, ricco di citazioni (a volte non proprio precise, come quando legge i Leori del socialismo e poi li attribuisce a Camon invece che a Coltro), sulla cultura materiale della nostra regione. Materiale perché è proprio il paesaggio uno degli elementi fondamentali della cultura veneta: un paesaggio complessivamente molto dolce, determinato dalla perdurante presenza della Serenissima repubblica che ha dato al territorio un aspetto significativo partendo dalla regimentazione delle acque (il magistrato alle acque è un'invenzione veneziana dei primi anni del XVI secolo), attraverso la creazione di quella rete di ville, modelli di azienda agricola "alla veneta", che ancora impreziosiscono il territorio di questa regione.
E ora? Paolini ci racconta un territorio che, per volontà di amministratori troppo poveri sotto il profilo culturale, viene continuamente maltrattato da "grandi opere" o da piccoli mostri, da strade, rotatorie, ponti, opere pubbliche che, se pur a qualcosa servono, in realtà compiono un'operazione molto più grossa: cancellano la cultura e l'identità di un territorio.
Paolini dovrebbe allestire una versione ridotta di questo spettacolo e offrirla alle scuole: forse i giovani possono rimediare laddove la mia generazione sta inevitabilmente fallendo.

La notizia del CALDO!

Nei telegiornali, sui quotidiani, alla radio, tiene banco, come ogni estate, la notizia del CALDO. Un ministro consigliava di depositare i nonni nei centri commerciali, per via dell'aria condizionata, o addirittura nei supermercati, al reparto surgelati. Oggi è tutta una sagra della colonnina di mercurio (ma non siamo nell'era del digitale? ancora il termometro a mercurio? non era stato abolito per ordine del ministro?), dell'afa torrida, delle punte di caldo, dei picchi di temperatura.
E naturalmente, i negozi sono invasi da schiere di compratori che saccheggiano i reparti di condizionatori e di ventilatori. Così l'informazione aiuta il mercato: più si dice "fa caldo", più la gente corre a comprare di che rinfrescarsi.
E se si dicesse "guardate che forse il condizionatore di casa vostra contribuisce ad aumentare il caldo di tutti"? Chissà..
La vera notizia potrebbe essere il FREDDO che colpisce la grande pianura padana nei mesi estivi, o per lo meno un'estate senza afa né zanzare. E invece.. niente di nuovo sotto il sole. E dunque, dove sta la notizia?

lunedì 31 maggio 2010

Guzzanti, Soldini, Luchetti e il paesaggio

Recentemente ho visto, uno dopo l'altro, tre film italiani: Draquila, Cosa voglio di più, la nostra vita. Tre film italiani che parlano di Italia, mettendo in luce le contraddizioni profonde che ciascuno di noi può constatare nel semplice vivere di ogni giorno: vivere in Italia oggi è, nella maggior parte dei casi, piuttosto complicato.

La cosa che mi ha però veramente colpito di questi film, che per certi versi possono far parlare di un nuovo neorealismo, è stata la nuova geografia che mettono in scena.

Le città storiche presidiate dai militari per costringere gli Italiani (proprio quelli di cui si riempiono la bocca certi politici..) nelle tendopoli o nelle new town.

I nuovi luoghi del vivere sociale invece, nelle altre due pellicole, sono i centri commerciali, gli Ikea (ormai un topos del cinema italiano), i bar dove si mangia con i buoni pasto, le periferie di palazzoni.

Una geografia strana, periferica, quasi al limite. Un'Italia che assomiglia più a una brutta copia dell'Italia che tutti immaginiamo e che tutti amiamo. Eppure è l'Italia che sta crescendo in questi anni di cementificazione a tutti i costi.

I tre film, pure angoscianti, pure tristi, veri pugni nello stomaco (soprattutto quello di Luchetti con un Elio Germano gigantesco), sono da vedere assolutamente.

martedì 4 maggio 2010

Ai miei allievi della Primetta!

So che, dopo avervi dato gli indirizzi dei siti che sto allestendo per le mie classi, in questi giorni andrete a visitare le pagine web di mia creazione.
Questo messaggio è un post di saluto ai miei allievi della Prima A Geometri, che affettuosamente chiamo "la Primetta": bravi ragazzi, sani, svegli e con molta voglia di imparare e di conoscere. Speriamo che questo desiderio di sapere vi rimanga a lungo!

giovedì 29 aprile 2010

Ricerca avanzata di Google

Questa mattina ho incontrato i miei ex allievi dello scorso anno per fornire loro alcune indicazioni sul percorso pluridisciplinare del colloquio d'esame (formula - poco magica - per indicare il primo quarto d'ora dell'orale).
Al termine ho dato alcune indicazioni di ricerca avanzata su Google. I ragazzi sono caduti dalle nuvole: mai visto, mai saputo, mai sentito.. ma lei prof.. come ha fatto?

A loro ho pensato quando ho meditato il post di oggi. Se andate qui, trovate le indicazioni precise per effettuare una ricerca più attenta e precisa.

martedì 27 aprile 2010

in questo link trovate una parte dell'intervento di Gustavo Zagrebelsky (chi è lo trovate qui), letto in occasione delle celebrazioni del 25 aprile. Offre spunti di riflessione davvero interessanti!

lunedì 26 aprile 2010

Apro il mio blog, intitolato "piccolo baluardo", il 26 aprile, giorno successivo alla festa della Liberazione.
Perché questo titolo? Per un motivo molto semplice: alcuni giorni fa, discutendo con un amico, mi ha colpito una sua frase: "la scuola è ormai l'ultimo baluardo rimasto contro il degrado totale della società e, in ultima analisi, del mondo". La discussione era scaturita dalla lettura di un libello di Asor Rosa, "il grande silenzio" (per notizie relative alle discussioni in rete intorno a questo libro vi rinvio qui).
L'idea di vivere e di lavorare in un piccolo baluardo del sapere, della civiltà e dell'educazione mi onora e mi spaventa a un tempo. Questo blog vuole essere un ulteriore strumento per proporre ai miei ragazzi, anche fuori dall'orario di classe, supporto didattico, appunti delle lezioni, spunti di riflessione. Con la speranza di contribuire alla loro formazione culturale e alla loro crescita intellettuale e umana.

a.