venerdì 5 agosto 2011

Taccuino portoghese #1


eccomi tornato a casetta! l'immagine scattata davanti al monumento detto del "descobrimento" è emblematica: un piede in Italia, uno in Portogallo. Lisbona è una città calda, leggera, simpatica. Primi due giorni in giro per la città: la zona di Belem, con il Jeronimo, il centro culturale con un'importante collezione privata (e gratuita) di arte contemporanea e la celeberrima pasticceria dei "Pasteis du Belem", eccezionali. Il secondo giorno a spasso da solo, sbagliando il fuso orario (esco alle 8 ma credendo fossero le 9)ma godendo la città da turista per modo di dire, senza la guida, seguendo il flusso..
Uno splendido pomeriggio, dopo un pranzo molto simpatico con un amico di Lisbona, passato in zona Carmo, poi sulle tracce di Pessoa, tra la Brasileira, la sua casa natale davanti a un teatro molto bello, la chiesa dov'è stato battezzato.. insomma, primi due giorni alla scoperta della città e della cultura del posto.
Tutta la città parla di Pessoa, del suo modo di vedere il mondo, la vita, l'amore: un modo molto caldo, calmo e al tempo stesso ricco e "pieno". Ed è un modo profondamente mio. ho conosciuto questo poeta durante gli anni dell'Università: ho letto i preziosi volumi pubblicati da Adelphi e uno dei miei libri più cari è il Libro dell'inquietudine (nell'edizione grossa di Feltrinelli) che ho portato con me e che ho in parte letto in Praça do Carmo sorseggiando una ottima super Bock (il Porto con il caldo che faceva era assolutamente sconsigliato)!

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