In un pomeriggio di pioggia, uno di quelli da pioggia obliqua, ho visitato la casa di Fernando Pessoa. Era una delle cose che volevo visitare qui a Lisbona. Ho gironzolato con il libro dell'Inquitetudine in borsa durante i miei pellegrinaggi in giro per la città. Ed è qui che il viaggio doveva finire: nelle stanzette pulite dove ha soggiornato il poeta che ha scritto:
Nulla si sa, tutto si immagina.
Circondati di rose, ama, bevi e taci.
Il resto è niente.
Il luogo in sé è ben strutturato, anche se tutto è ricostruito e forse solo alcuni pezzi del mobilio sono originali. La vera avventura è stata arrivarci (è fuori dal centro propriamente detto di Lisbona, in un quartiere chiamato Campo de Orique): dopo aver sbagliato strada sotto la pioggia sono stato "tratto in salvo" da un signore che mi ha condotto personalmente davanti a casa Pessoa. E il ritorno in centro l'ho fatto con il mitico 28, il tram che gira per i sette colli di Lisbona.
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