giovedì 1 marzo 2012

Cosa sarà che fa crescere gli alberi e la felicità?


L'ultimo post dello scorso anno e il primo di questo sono in realtà due epigrafi. Verso la fine del 2011 salutavo Steve Jobs (per la cronaca sono sempre stato un fiero oppositore della logica Apple, ma occorre riconoscere la grandezza del fondatore), oggi saluto Lucio Dalla. E devo dire che, aldilà del personaggio, sempre così fuori dallo schema solito, la parola che mi viene in mente pensando a lui è "felicità".

"Cosa sarà, che fa crescere gli alberi, la felicità" è un verso che secondo me apre veramente un mondo: una domanda tutto sommato semplice, ma dalla risposta assolutamente imprevedibile.. con le due sospensioni in corrispondenza delle virgole che in qualche modo isolano e rilanciano le parole successive.
E poi, una delle canzoni che maggiormente lego agli anni dell'Università è sua: il titolo è proprio felicità, e la potete ascoltare cliccando qui.
Sarà che alla fine quelli della mia generazione sono cresciuti con le sue canzoni, pensare solo oggi che ci ha lasciati a 68 anni, beh, mi ha lasciato un po' così. Non gli avrei mai dato quell'età, pur sapendo che era nato il 4 marzo '43.
E' un altro segno del tempo che passa, come passa la felicità nella canzone, senza fermarsi mai. O quasi.

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