mercoledì 21 marzo 2012

Magnifica presenza!

Ormai non riesco più a giudicare un film di Ozpetek. Come lo giro lo giro, mi strappa un sorriso, anche quando non mi convince. Questa storia è la classica storia "alla Ozpetek" (ormai esistono le storie "alla Ozpetek", eh sì, ormai sì) con tutti gli ingredienti del caso: l'elemento gay, questa volta sullo sfondo, perché il protagonista vive la propria identità sessuale come un dubbio; quello turco, questa volta con un altro Yilmaz; la vecchia attrice riproposta in qualcosa più di un cameo, un'Anna Proclemer nei panni di una vecchia attrice compromessa con il fascismo; il rapporto molto forte con la memoria (il ricordo andava dritto alla Finestra di fronte); il finale sfumato. Ad ogni modo alcune cose non mi hanno convinto: per esempio l'episodio con Platinette, assolutamente estraneo alla vicenda (ricordava piuttosto Nirvana di Salvatores), il rapporto con Massimo, il personaggio della cugina. Tuttavia queste perplessità non inficiano il giudizio complessivamente sorridente per questo film, nel quale trova spazio anche una citazione dalle Golden girls (e chi saranno mai, si chiederanno i più.. hehe..).

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