martedì 28 giugno 2011

Jodorowsky a Monselice!

Mercoledì scorso, arrivo a Monselice per vedere Alejandro Jodorowsky, autore cileno di fama mondiale. La cornice è la bellissima villa Duodo, incastonata su un colle nel cuore della cittadina. Pubblico delle grandi occasioni, per lo più provenienti da Padova, target consueto della mia età, qualche giovane alternativo, parecchi fighetti. Io sono in compagnia di due belle donne, Chiara e Beatrice. La freschezza di questo meraviglioso ottantenne salta agli occhi: fresco di parola e di cuore, di immagini e di ritmo. Al suo fianco, splendido sparring partner, il suo traduttore Antonio Bertoli; la formula è buona: si discute di poesia, di vita e di amore, Jodorowsky fa un po' l'istrione, un po' il gigione per apparire il vecchio saggio senza prendersi troppo sul serio. Poi qualche lettura di poesia, infine le domande del pubblico prima di un'ultima lettura finale. Rimangono tre immagini molto belle.
La prima è la definizione di poesia: Cos’è la poesia? “E’ l’escremento luminoso di un rospo che ha inghiottito una lucciola”.
La seconda è la definizione di amore: Amare è amarsi, perché quello che dai lo devi dare a te stesso: solo così l’amore potrà essere equilibrato e rispecchiare esattamente il centro e l’eternità. (Avrei voluto che queste parole le sentisse una certa persona.. ma difficilmente sarà stata presente..).
La terza è una poesia breve ma intensa:

Non voglio che mi ami
Voglio che ami
Perché gli incendi
Non hanno padrone

rende perfettamente l'idea di cosa sia una passione vera e quale sia il vero desiderio di chi ama.
Una bella serata "Solo de Amor".

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